IO NON AMO




 IO NON AMO

Davis Reno. Giovane viziato dei giorni nostri, incastrato in un mondo che non capisce più. Studente universitario a Bologna e impiegato par-time nel policlinico Sant’Orsola. Una vita che gli scivola addosso, trascorsa senza il minimo tentativo di reagire a quella tristezza quotidiana che stringe la gola e non ci fa volare. Il mal di testa che non lo lascia stare un attimo; l’incontro con Ilaria, in una mostra a Milano, che gli cambierà la vita per sempre.
Un cammino verso la scoperta di se stesso che lo porta a fare conoscenza con i punti più bassi della vita: l’alcol, la droga, l’estrema solitudine. Un viaggio introspettivo dentro di sé che lo condurrà a una decisione finale, per tentare di salvarsi dall’inerzia del suo estremo non amare mai. Una scelta, un viaggio, un incontro e forse la soluzione alla sua angosciante malinconia.
Un libro che apre le infinite porte che noi, nelle nostre quotidianità, tendiamo a chiudere a chiave e lasciare sopite dentro. Un libro che apre gli occhi sul mondo e su il pianeta “amore”. Soprattutto sul pianeta del “non amare mai”.


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FRASI TRATTE DAL LIBRO 
BACKSTAGE DEL BOOKTRAILER
 
 



Ora, invece, avevo bisogno di capire cosa non andava, perché avevo cominciato a pensare e a fare cose che invece non pensavo affatto, e questo non era per niente normale; il mal di testa, l’ansia e l’angoscia, mi stavano logorando il fisico e la mente e non sapevo da dove cominciare per riprendermi. Dovevo capire. Capire cosa avevo fatto.






Io non stavo bene. Avevo ancora addosso quel senso di vuoto che speravo mi aspettasse a Bologna e invece mi si era attaccato addosso come un cane rognoso e fetido. Credevo che quella mia angoscia l’avessi chiusa a doppia mandata nel ripostiglio della mia vita italiana, ero scappato da quello che avevo fatto anche se il mio mal di testa era presente e vivo.






Affacciato dal balcone guardavo Milano all’una di notte cercando di capire cosa era successo esattamente e non capendo dove fossi in quel preciso istante, come se mi fossi estraniato per una frazione di secondo dal mio corpo.







una realtà che non mi apparteneva più,
non ero più io il centro del mondo
sentivo scorrermi addosso il peso di un errore riuscivo a materializzare come vero.






Tutto ovattato.
Tutto irreale. Silenzio.
Bruciore nello stomaco. Buio.
In quel momento solo una frase dentro di me
IO NON AMO.






La mia casa era la mia prigione;
ciabattavo aspettando la sera,
sperando che il sonno
cancellasse ogni mio pensiero





Tutto era stato già disegnato per me.
Ilaria, la notte a Milano,
le indagini che proseguivano,
il mio mal di testa,
vivevo di riflesso
dovevo seguire i binari,
senza la possibilità di deragliare.





il senso di vuoto che ci pervade la sera,
il buio davanti a noi,
non è altro che la consapevolezza
di dare finzione e ricevere finzione dagli altri.
Non sappiamo cosa vogliamo
perché non sappiamo chi siamo.
E non sappiamo chi siamo
perché ci ostiniamo a non essere chi siamo. MAI






Il suo profumo;
i suoi occhi azzurri come un mare pulito;
le sue labbra docili e selvagge;
la sua forza e la sua dolcezza;
il suo essere donna senza darlo a vedere;
era come un petalo di rosa rossa
che si infrange
nello specchio di mare calmo e trasparente.



 

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